L’acquaticità è un corso che si può improvvisare?  Direi proprio di no!

Ma purtroppo questa è la realtà…..

Pensaci un attimo quando porti il tuo bambino dal pediatra chiami le persone che conosci per sapere se lo conoscono, se è bravo, affidabile, attento…

Stessa cosa se devi prendere una baby-sitter, ti informi su chi è, se è una brava ragazza, molto meglio se è magari una tua parente o la figlia della vicina di casa che praticamente hai visto crescere.

E allora perché per l’acquaticità, ovvero il rapporto futuro di tuo figlio con l’acqua, in un momento dove la sua crescita e la sua voglia di imparare è ai picchi, ti affidi alla prima piscina che capita?

Siccome tengo molto al rapporto con l’acqua dei bambini, in quanto fondamentale nel loro futuro, voglio che tu sia preparata a sapere in che tunnel dove la luce man mano che prosegui si allontana sempre di più, stai rischiando di condurre tuo figlio.

Renditi conto che l’acqua è fondamentale per lo sviluppo del tuo bambino, e a meno che non vuoi fra 5-6 anni avere tuo figlio sul bagnasciuga al mare o a bordo piscina che strilla perché non vuole entrare in acqua, forse ti conviene metterti comoda e leggere ATTENTAMENTE questo articolo soprattutto se frequenti una piscina dove non è presente un professionista.

Prima cosa che troverai entrando è un fantastico spogliatoio gigante, tante persone e un fantastico sottofondo di gente che parla in piscina con un effetto rimbombo degno dei peggiori mal di testa.

Ti inizia a cambiare, cambi il tuo bambino e….

Aspetta dove diavolo è il fasciatoio?

In un qualche modo riesci a cambiarlo e già vedi che è un po’ stranito dal rumore e dal freddo che lo pervade. Si perché ti ricordo che per un adulto 23-24 gradi è abbastanza caldo per un bimbo no.

Ma ti hanno detto che l’acquaticità è fondamentale e quindi via verso la piscina.

E qui iniziano i problemi…. I TUOI problemi.

Entri nell’acqua e chiedi “ ma non è un po’ freddina per il bambino?”

E la risposta che sentirai è “ Ma no è solo l’inizio poi si abitua, come gli adulti”

Nella tua testa i dubbi incalzano ma se lo dice l’istruttrice….

Alla prima puntina del pollicione del tuo bambino in acqua, parte un pianto infinito, che si traduce in “ Hey ma dove mi stai mettendo? Fa freddo qui!” Guardi l’istruttrice perplessa e lei in tutta tranquillità ti dice: “ Vai! insisti che poi si abitua!”

Ok ferma tutto!

Ti ripeto la frase leggi bene:

“ Vai! Insisti che poi si abitua!”

Insisti che poi si abitua è una frase stupida! Molto stupida!

Ammettiamo che tu abbia paura dei ragni, ( lo so fa schifo ma rende bene il concetto) e che devi entrare in una stanza, apri la porta e inizi a vederne un paio, come sai l’uomo fa parte del mondo animale, e tutti gli animali in una situazione di terrore hanno tre possibilità:

  • Attaccano
  • Fuggono
  • Si bloccano e attendono gli eventi

Ora tu se vedi il ragnetto puoi scegliere di non entrare, di scappare o bloccarti per la paura.

Pensa se nella stessa situazione tu avessi una persona che ti trascina in quella stanza e ti dice: “Vai! Insisti che poi ti abitui!”

Nella più gentile delle ipotesi cercheresti di divincolarti per scappare via.

E il tuo bambino? Cosa può fare?

Ma c’è il secondo problema ora, quella era solo la punta dell’iceberg.

Il secondo e molto più grave problema è il trauma.

Torniamo ai ragnetti, di prima, dopo l’esperienza di una persona che ti tiene etc.. come affronti l’apertura di una porta chiusa con magari una persona vicino?

Esatto inizieresti a rivivere la stessa scena nella tua testa, hai paura che dietro quella porta ci siano i ragnetti, e che quella persona ti costringa ad entrare.

E il tuo bambino? Come pensi che la prenda questa cosa?

  • Pensi davvero che si abitui perché ci sei tu?
  • Pensi che non subisca il trauma perché troppo piccolo?
  • Pensi che sia sereno in quella situazione?

Esatto non lo è, oltretutto lo stai forzando proprio tu, il suo punto di riferimento!

Poi ci sono gli esercizi, come prima cosa ti fanno iniziare con una bella immersione, perché tanto il bambino fino a 8 mesi non beve (questo è assolutamente vero) il problema è che lo immergi nell’acqua fredda e alla prima lezione.

Ma l’istruttrice continua con il suo mantra “ Vai! Insisti che poi si abitua!”

Sai a forza di ripetere una bugia, e se questa bugia viene ripetuta da diverse persone, quella bugia diventa una verità, ma poi ne riparliamo tra qualche anno quando tuo figlio non vorrà entrare in acqua.

E così nel susseguirsi di inutili esercizi senza un minimo di preparazione, avrai portato a termine il tuo primo corso di acquaticità neonatale, dicendo che non ci tornerai mai più perché tuo figlio ha sempre pianto, ed era sempre malato per il freddo.

Ma tranquilla “Vai! Insisti che poi si abitua!”

Purtroppo ad oggi grazie alla poca esperienza e alla scarsa regolamentazione dell’acquaticità, le piscine si inventano i corsi di acquaticità, dove un qualsiasi istruttore di nuoto pensando di leggere qualcosa su internet e guardando un paio di video su youtube, pensa di diventare acquamotricista neonatale.

Eh no non funziona così!

Anzi servono diversi studi, un buon rapporto con i bambini e soprattutto con le mamme.

Poi servono acqua calda, spogliatoi caldi e tranquilli, un ambiente a misura di bambino insomma.

E tutto questo generalmente NON si trova nelle piscine MAI!

Quindi se stai frequentando dei corsi di acquaticità in luoghi non adatti hai SOLO tre possibilità:

  • Reagire e cercare una piscina decente con gente preparata
  • Fuggire e non fare mai più corsi di acquaticità
  • Bloccarti e attendere gli eventi (Tanto poi si abitua)

A te la scelta

A presto

Monica