Ciao è da un po’ che non ci vediamo qui sul blog.

E’ stato un periodo di novità e cambiamenti per bimbi in acqua, e questo mi ha portato a disertare per un po’ di tempo il blog, ma ora sono tornata e oggi voglio raccontare di te cara la mia mamma o il mio papà!

Già parliamo di te e di come le tue paure possano influenzare il tuo piccolino, e lo voglio fare raccontandoti cosa è successo in piscina con un papà non molto tempo fa….

Al suo arrivo il papà non mi comunica la sua paura, eccoci allora pronti a entrare, inizia a scendere dalle scale, inizia a sentire che l’acqua le arriva alla pancia e con calma tocca il terreno con i piedi per assicurarsi di toccare.

Inizia piano piano la discesa in piscina e li che mi rendo conto che questo papà ha difficoltà  a stare in acqua, inizia a tenersi stretto al bordo cercando di non far passare questa paura alla bambina, ma inevitabilmente la bambina avverte che il genitore è teso e percepisce il pericolo, eccoci che la bambina dice: ”voglio uscire”!

Ma io sono convinta che questa sua frase sia uscita dalla sua bocca e passata nella sua mente perché il papà è molto teso.

Se hai questo problema prova un attimo a metterti nei panni di quel papà: siamo in un posto nuovo, non sa se tocca (anche se è stato rassicurato più volte da me , ma in questo momento io resto l’estranea), ha in braccio la sua bambina, una bimba di due anni, sta cercando di essere il più rilassato possibile ma fa fatica a rilassarsi e a sentirsi a suo agio.

Beh tutto questo porta nel bambino e nel genitore una sorta di paura, come affrontare il tutto?

Prima di tutto lavoro sul genitore e solo dopo sul bambina.

Questo papà dopo 5 minuti inizia a capire che ci tocca che l’acqua non è poi così alta e che la bambina inizia a interagire con gli altri bimbi, eccoci allora che spostiamo la nostra attenzione sulla bambina, il fulcro del mio lavoro, questa bimba è stata portata in un posto nuovo, con persone nuove,il suo papà all’inizio era molto teso e non si sentiva affatto a suo agio, ora che lui è più tranquillo anche lei inizia a sbattere i piedi, a giocare con gli altri bambini, a schizzare, a saltare! Dopo 30 minuti questa dolce bimba ha deciso che non vuole uscire dall’acqua vuole stare dentro e giocare con gli altri bambini.

Ti ho raccontato questa storia per farti capire  che non bisogna nascondersi o vergognarsi di aver paura dell’acqua, meglio ammetterlo e farsi aiutare a superare quel pizzico di paura per poter portare i propri bambini in piscina, per permettere loro di scoprire questa attività insieme a loro!

Ti renderai conto che è un momento divertente per te e per lui, in più sarà lui a stupirvi di come si può stare bene in acqua senza avere paura!

Per un adulto è molto difficile ammettere questa paura, in particolare si “vergognano” di parlarne agli altri, in particolare con me che sono un estranea in quel momento, sia per il genitori sia per il bambino.

Ma non devi averne, ammettere una debolezza è il primo passo per la soluzione del problema!

Quindi se hai paura dell’acqua e non vuoi trasmettere questa paura al tuo piccolino puoi cliccare qui  e prenotare subito la tua prova gratuita!

Ci vediamo in piscina!

A presto

Monica